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Provvedimenti riferiti ai locali (GF-4.4.1)

  • I quantitativi di sostanze infiammabili presenti sono limitati e sono previsti, se necessario, più locali separati e possibilmente compartimentati fra loro.

  • I contenitori delle sostanze infiammabili sono depositati in appositi armadi.

  • Nel locale di deposito delle sostanze infiammabili, ove esistente, non sono eseguiti travasi delle stesse (se avvengono travasi, devono essere determinate le zone pericolose e previsti, se necessario, prodotti conformi ai requisiti previsti dal DPR 126/98, recepimento italiano della direttiva Atex 94/9/CE).

  • Le tubazioni di adduzione di sostanze infiammabili all’interno del laboratorio sono dotate di dispositivi di chiusura rapida, azionabili dall’esterno del laboratorio stesso.

  • Nelle tubazioni di adduzione di sostanze infiammabili è previsto il minor numero possibile di giunzioni. I dispositivi di giunzione sono a tenuta (con emissioni trascurabili nelle condizioni di funzionamento anche anomalo dell’impianto), dimensionati ed installati tenendo conto delle condizioni di funzionamento anomalo, nonché eserciti e mantenuti con modalità tali da assicurare nel tempo il mantenimento dei requisiti di sicurezza.

  • Le portate dei gas prelevati da contenitori (esempio bombole) sono limitate, in relazione all’utilizzo, mediante limitatori di flusso o valvole di sicurezza o dischi calibrati posti all’esterno del laboratorio stesso.

  • I metodi e i sistemi di campionamento di sostanze infiammabili sono progettati in modo da limitare allo stretto necessario la quantità di campione prelevato.

  • A protezione della salute dei lavoratori e per la sicurezza contro le esplosioni, le operazioni chimiche sono effettuate sotto cappa, oppure, ad esempio, nei laboratori di analisi strumentale, predisponendo in corrispondenza degli strumenti dai quali si hanno emissioni (i gascromatografi, gli strumenti per cromatografia liquida ad alta pressione (HPLC), gli spettrometri, ecc.) dei sistemi di aspirazione localizzata (ad esempio, nel caso di HPLC, in corrispondenza dei contenitori erogatori di eluenti (es. metanolo, acetonitrile, ecc.), che sono sempre muniti di sfiato, e di quelli, parimenti muniti di sfiato, riceventi gli scarichi.

  • I sistemi di ventilazione garantiscono almeno cinque ricambi dell’aria all’ora all’interno del locale adibito alle analisi.

  • I sistemi di ventilazione o di climatizzazione non prevedono il ricircolo dell’aria e le condotte sono di materiale incombustibile.

  • E’ stata valutata l’opportunità di installare un sistema di controllo di esplodibilità dell’atmosfera e di rilevazione incendi, in relazione alle caratteristiche delle sostanze presenti (vedi Allegato A, punto f. della GF4 della guida CEI 31-35).

Provvedimenti riferiti alle attrezzature (GF-4.4.2)

  • I contenitori di sostanze infiammabili sono:

  • - chiusi a regola d’arte o comunque in modo efficace allo scopo, con emissioni trascurabili;

  • - in materiale idoneo e costruiti a regola d’arte nel rispetto di eventuali norme di costruzione e prova;

  • - depositati e movimentati in modalità tali da considerare ragionevolmente non prevedibili cadute che possano provocare l’apertura del coperchio o il danneggiamento con fuoriuscita significativa della sostanza infiammabile contenuta.

  • Nel sito è attuata ogni ordinaria cautela contro la permanenza di pozze e vi è una costante presenza di mezzi per la loro neutralizzazione in tempi rapidi.

  • Gli armadi per deposito di sostanze infiammabili sono costruiti in materiale non combustibile, con ripiani atti a contenere piccoli rilasci di sostanze liquide e con condotta di aerazione verso l’esterno che scarica l’aria lontano da finestre o punti di prelievo dell’aria, lontano da corridoi, da aree di lavoro e da uscite di sicurezza.

  • I banchi sono conformi alla Norma UNI EN 13150.

  • I “bunsen” ed eventuali altri fornelli sono di sicurezza, dotati in particolare di dispositivi che interrompano l’erogazione del gas in caso di spegnimento della fiamma.

  • I “bunsen” ed eventuali altri fornelli sono generalmente utilizzati solo sotto cappa. Se è inevitabile l’uso fuori cappa, è assicurata la presenza di sistemi di controllo di esplodibilità dell’atmosfera in relazione alla tipologia di sostanze utilizzate, con allarme e blocco automatico dell’alimentazione ed aventi caratteristiche conformi alle indicazioni fornite in proposito nel Capitolo 4 della Guida 31-35A.

  • Le stufe ed i forni che vengono lasciati accesi per lunghi periodi sono muniti di un dispositivo di sicurezza che eviti il surriscaldamento in caso di guasto del termostato di regolazione.

  • L’intercettazione delle linee di alimentazione delle apparecchiature sotto cappa si può effettuare anche dall’esterno delle stesse, come previsto dalla Norma UNI EN 14175-2.

  • E’ presente un idoneo dispositivo che indichi che il sistema di aspirazione dalle cappe è funzionante.

  • E’ periodicamente verificata l’efficienza del sistema di aspirazione per accertare l’adeguatezza della portata dell’aspirazione (assenza di anomalie o occlusioni).

  • Tubazioni e rubinetterie che contengono sostanze infiammabili sono riconoscibili e facilmente identificabili in base alla sostanza trasportata (colorazione, targhette, etichette adesive, ecc. come previsto dalle Norme UNI 5634 e UNI EN 13792).

Provvedimenti riferiti ai comportamenti (GF-4.4.3)

  • E’ eseguita l’informazione e la formazione degli operatori con particolare riferimento all’infiammabilità delle sostanze e alla presenza di situazioni che possono essere causa d’innesco di atmosfere esplosive, quali ad esempio archi, scintille, temperature elevate, cariche elettrostatiche, ecc.

  • Sono fissate procedure operative, in particolare per il personale addetto all’uso di fiamme libere o analoghe fonti di calore (apparecchiature quali stufe, forni, ecc.).

  • Sono fissate procedure operative, in particolare per il personale addetto all’uso di fiamme libere o analoghe fonti di calore (apparecchiature quali stufe, forni, ecc.).

  • I quantitativi di sostanze infiammabili presenti sui banchi sono limitati a quelli strettamente necessari per le attività in corso, lasciando le scorte negli appositi armadi o nei locali di deposito.

  • Eventuali rilasci di liquidi infiammabili possono essere subito neutralizzati facendo uso di apposito materiale assorbente.

  • Le sostanze infiammabili sono manipolate sotto cappa e lontano da sorgenti d’innesco quali archi, scintille o temperature elevate.

  • Sono applicate le istruzioni per l’uso delle cappe, in particolare per quanto riguarda l’obbligo di tenere abbassato il saliscendi.

  • L’integrità delle tubazioni rigide e flessibili di adduzione di sostanze infiammabili e la tenuta del fissaggio delle estremità è verificata con controlli periodici e sistematici.

  • Le superfici e le piastre di riscaldamento sono tenute pulite da eventuali residui di campione, solventi, ecc.m

  • E’ vietato introdurre e conservare sostanze infiammabili in frigoriferi di tipo normale/domestico.

Individuazione del pericolo esplosione (GF-4.5)

  • I LABORATORI CHIMICI NEI QUALI SONO SODDISFATTE LE SOPRAELENCATE MISURE DI SICUREZZA, SE APPLICABILI AL CASO SPECIFICO, NON SONO DA CONSIDERARE CON PERICOLO DI ESPLOSIONE.

Provvedimenti riferiti agli impianti elettrici (GF-4.6)

  • L'illuminazione sottocappa è realizzata preferibilmente dall'esterno per mezzo di apparecchi collocati in nicchie munite, verso l'interno, di robuste lastre trasparenti a chiusura ermetica.

  • Per ogni laboratorio è previsto un interruttore generale con comando all'esterno del locale laboratorio, in posizione facilmente accessibile e segnalata.

  • Il grado di protezione IP dei componenti elettrici è stato stabilito in base alle regole generali, secondo la presenza di liquidi e di polveri nel punto in cui il componente elettrico è ubicato nel funzionamento ordinario.

  • Nota 5: La mancata applicazione delle misure di sicurezza comporta la necessità della classificazione nel rispetto della norma EN 60079-10-

  • Nota 6: L'applicazione di misure di sicurezza non esclude la valutazione atta ad accertare se l'impianto elettrico deve essere conforme alla norma CEI 64-8/7 "Ambienti ed applicazioni particolari", ad esempio come luogo a maggior rischio in caso di incendio.

  • Nota 7: La norma UNI EN 14056 "Arredamento di laboratori - Raccomandazioni per la progettazione e l'installazione", prevede la presenza di sistemi di apertura di emergenza da almeno un posto all'interno del laboratorio, realizzati per mezzo di pulsanti o interruttori sezionatori, per la messa fuori tensione delle prese a spina poste sui banchi.

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